Il Fotovoltaico negli Edifici Pubblici   

 

Il fotovoltaico è una delle Fonti di Energia Rinnovabile (FER) più diffusa, in rapida espansione ed evoluzione tecnologica. 

In Italia circa il 16% è il consumo interno lordo di energia proviene da fonti rinnovabili. Si colloca, infatti, nella media europea ma deriva per il 65% da fonti idroelettriche e geotermiche, per il 30% da biomasse e rifiuti e appena per il 3% da “nuove rinnovabili”, con un peso dell’eolico pari al 2,1% e del solare circa del 0,15%.

Il fotovoltaico non può quindi da solo risolvere il problema energetico, ma contribuire in modo crescente.

Il grafico, da Knol di Google ,  illustra la composizione nel tempo delle fonti di energia per la produzione elettrica e il crescente fabbisogno.

Si osserva, che per poter mantenere i livelli di consumo previsti è in primo luogo indispensabile intervenire sull'efficienza energetica.

Il solare (elettrico e termico) rappresenta una quota crescente ma modesta.

Ciò suggerisce, che è utile ricorrere alle fonti rinnovabili ma è ben più importante investire nel risparmio energetico.

Peraltro, le fonti rinnovabili  trovano l'impiego ottimale su edifici altamente efficienti. Poi, meccanismi di incentivazione come il conto energia, lo possono anche rendere un investimento fine a se stesso.

Ma per una pubblica amministrazione non è corretto investire pesantemente sul  fotovoltaico se non si è effettuata prima una seria diagnosi energetica del parco edifici, come peraltro previsto dal complesso delle norme recentemente emanate.

Ovviamente, prima ancora della efficienza energetica, c'è la sicurezza.
La cronologia degli interventi sugli edifici pubblici o di uso pubblico dovrebbe quindi rispettare il seguente ordine:

1 Sicurezza >   Certificato di  Agibilità,  Certificato Prevenzioni Incendi, ...
2 Diagnosi energetica >  Attestato Qualificazione/Certificazione Energetica
3 Fonti rinnovabili >   Conto Energia, .....

Quindi, prima di affidarsi incondizionatamente alle fonti rinnovabili, magari solo per non apparire insensibili ai problemi energetici, gli amministratori devono avere ben chiaro quale è l'intervento più  appropriato sotto il profilo della efficienza energetica. Cosa che si deduce solo da una  seria diagnosi energetica. 

A chi prospetta di dotare gli edifici pubblici di fonti rinnovabili quali impianti fotovoltaici,  geotermici, biomasse e quant'altro andrebbe prima richiesta la diagnosi energetica dell'edificio da cui potrebbe emergere che necessita di tutt'altro.

Vedere, come capita, vecchi edifici pubblici privi di isolamento  ma dotati di fonti rinnovabili,  è un segnale che non si è operato correttamente.